Il De Martino. Storie voci suoni (2023). Vol. 35

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Editore: I.S.R.Pt Editore
Codice EAN: 9788861440852
Anno edizione: 2023
Anno pubblicazione: 2023
Dati: 198 p., rilegato
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Descrizione

In questo numero le molte potenzialità e varianti della storia orale trovano particolare espressione grazie a un ampio ventaglio di temi e di tempi: da Erodoto storico orale di Giorgia Proietti al futuro distopico immaginato da Francesco Vietti postillato da Fabio Dei; da Alessandro Portelli, che ci fa letteralmente ascoltare la Roma di Pier Paolo Pasolini, alla memoria dei "moti del macinato" in Emilia esplorata Marco Montanari; dalla raccolta di fonti orali sulla battaglia notav del Controsservatorio Valsusa (Ezio Bertok) al racconto autobiografico di Tiziana Plebani sulla trasmissione orale di una storia risalente alla Prima guerra mondiale. Ai 50 anni dalla morte di Giovanni Pirelli è dedicato un piccolo speciale, con un ricordo di Annalisa Ferretti preceduto da un'introduzione di Mariamargherita Scotti. Nella rubrica Saggi ospitiamo il lavoro di una giovane musicologa russa, Ekaterina Ganskaia, dedicato allo sviluppo della canzone di massa nei primi anni di vita dell'Unione Sovietica. La rubrica Ascoltare il lavoro apre una finestra su uno snodo che ci sta molto a cuore: se oggi sia possibile, e come, parlare di "classe". Lo fa affrontando il tema della letteratura working class, che rimette al centro del discorso una serie di questioni che per l'Istituto Ernesto de Martino e per questa rivista hanno carattere fondativo: i confini e i contenuti della "classe" oggi; le soggettività che vi stanno all'interno e le loro differenze orizzontali e verticali; la cultura, o le culture, popolari e di classe; i lavori che definiscono l'attuale working class; il problema della "voce" e della sua genuinità. Stefano Bartolini dialoga con Alberto Prunetti ripercorrendo la lunga strada della letteratura a sfondo sociale e approfondendo i motivi, i caratteri e le istanze di questa nuova produzione culturale che è una rivendicazione di esistenza e una forma di politica attiva che riafferma la non neutralità della letteratura. Gli interventi di Chiara Paris e Luigi Vergallo dialettizzano e interrogano le posizioni di Prunetti. Paris riflette sulla sua esperienza al Festival della letteratura working class tenutosi alla Gkn di Campi Bisenzio, mentre Vergallo prende le mosse Melanconia di classe di Cynthia Cruz per incrociare la sua parabola personale con le istanze sollevate dalla letteratura working class e sparigliando le carte delle identità sociali, mai del tutto univoche e definitive.