Alternative per il socialismo. Vol. 69: Le conseguenze della guerra

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Editore: Castelvecchi
Codice EAN: 9788868268381
Anno edizione: 2023
Anno pubblicazione: 2023
Dati: 250 p., brossura
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Descrizione

Parafrasando un detto tratto dal mondo dello spettacolo possiamo purtroppo dire che "the war goes on", la guerra continua con il suo carico crescente di morti, di distruzioni, di barbarie rendendo il pericolo di una guerra nucleare generalizzata sempre più prossimo. Le lancette del Doomsday Clock - l'orologio della apocalisse, l'orologio virtuale nato da una iniziativa degli scienziati di Chicago nel 1947 per misurare quanto manca alla fine del mondo - stanno per sovrapporsi, solo 90 sono i secondi che le separano. Ma non tutto continua nello stesso modo, anche se siamo ben lontani dal profilarsi di una via d'uscita dal conflitto russo-ucraino. Tra gli elementi di novità che, qualunque sia la valutazione che se ne vuole dare, costringono ad ulteriori riflessioni, se ne pongono in evidenza due, che più diversi tra loro non potrebbero essere, "riuniti" solo dalla sostanziale contemporaneità temporale con la quale si sono manifestati. La ribellione - per comodità chiamiamola così - di Evgenij Prigozhin contro i ministri della guerra di Putin, da un lato e, dall'altro, la missione del cardinale Matteo Zuppi, su mandato di papa Francesco, sia in Ucraina che in Russia. Entrambi gli eventi sono sottoposti a diverse e contrastanti interpretazioni sia per quanto riguarda i loro reali intenti che i loro effettivi esiti, nonché sulle conseguenze che ne verranno... In sostanza bisognerebbe che paesi debitori, l'Occidente, e creditori, l'Oriente, convergessero su una nuova iniziativa di politica economica internazionale, quale quella cui pensava Keynes nel secondo dopoguerra e che non riuscì a realizzare per l'opposizione degli americani. Qualcosa si muove in questo senso. Si guardi alla ripresa sulla scena mondiale dei paesi non allineati, creditori netti verso l'estero, che non a caso non si lasciano attirare nella crociata atlantica e vogliono affermare un loro protagonismo in un mondo multipolare. Vaste programme si dirà. È vero, ma non meno difficilmente si riuscirà a far vincere nel mondo la pace.