Nella notte tra il 10 e l'11 gennaio 2022, Elisa Bricchi, Domenico Di Canio, Costantino Merli e William Pagani, quattro amici tra i venti e ventitré anni, si ribaltano con l'auto nel fiume Trebbia, nel piacentino, e muoiono annegati. Fanno parte di un collettivo di musica rap e trap, i genitori trovano le canzoni nel computer di William, il produttore musicale, e decidono di prendere in eredità la musica dei figli ma anche la loro amicizia e, nel caso di Costantino ed Elisa, il loro amore. Fondano un'etichetta discografica, pubblicano tre album, organizzano concerti per farli ascoltare e mettere in circolo le loro voci. Ma soprattutto studiano le loro canzoni, che diventano il documento sonoro con cui scoprono parti che non conoscevano dei figli, ma anche una specie di tunnel temporale dove ritrovano i se stessi di quando avevano vent'anni - una specie di piano separato in cui loro e i figli sono un'altra volta insieme. Partendo dalle parole delle canzoni ma anche da quelle raccolte nel corso di due anni di interviste a chi li conosceva, Valerio Millefoglie svolge e riavvolge il tempo prima e dopo l'incidente, raccontando cosa succede quando si perde un figlio, un fidanzato, un amico, ma anche di come la musica possa diventare un punto di incontro postumo tra genitori e figli, e di quell'istante – i venti anni – in cui pensiamo di avere tutto il tempo per essere e diventare ciò che sogniamo. Grazie a un sesto senso per il dettaglio, procedendo per incontri, immersioni e divagazioni, Millefoglie costruisce un romanzo della memoria e del futuro, colmo di luce, dove sono chiamate a partecipare tutte le nostre anime diverse, quella che ha ancora vent'anni e il mondo da esplorare, e quella che nel frattempo è diventata genitore e ha il mondo da proteggere. Tutte per rispondere a una domanda: se è vero che la nostra compresenza in una stanza con una persona a cui teniamo è il risultato di una serie ininterrotta di scampati pericoli, cosa succede quando questa serie si interrompe? Quando arriva la fine, cosa succede dopo la fine?
Proposto da Dario Buzzolan al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«Desidero proporre al Premio Strega 2024 il libro di Valerio Millefoglie, Tutti vivi. Un romanzo “factual” che, partendo da un doloroso caso di cronaca – un’auto si ribalta in un fiume, quattro giovani muoiono annegati – ricostruisce un tessuto di vita e affetti – le famiglie che decidono di unirsi e far conoscere la musica che i ragazzi, uniti in una band, avevano composto – e, con una gestione di continuo sorprendente del tempo e una lingua lontanissima dal “grado zero” della cronaca, compiutamente letteraria, si spinge fino a domande sull’esistenza che fanno di Tutti vivi, anche, un testo genuinamente filosofico. Un libro coraggioso che dice l’indicibile, che pensa fino in fondo ciò che per quieto vivere cerchiamo di scacciare – da padri, da fratelli, da amici, da esseri umani – tutte le volte che ci imbattiamo in “ordinarie notizie di cronaca”.»