La casa mangia le parole

Leonardo Giovanni Luccone
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Editore: Ponte alle Grazie
Collana: Scrittori
Codice EAN: 9788833311883
Anno edizione: 2019
Anno pubblicazione: 2019
Dati: 544 p., brossura
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op=U s=1 q=8(1+7-0) g=1 camp=3359
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Descrizione

Proposto per il Premio Strega 2020 da Silvio Perrella.

Mentre una coppia si disgrega e il loro bambino lotta con la dislessia, mentre Roma sembra abbandonarsi al declino e la borghesia alla propria insensatezza, la Natura va incontro a un cambiamento epocale. Un esordio originale e vigoroso.

«Luccone ha trovato in sé un bravo romanziere e lo ha tirato fuori»Sandro Veronesi

«Un romanzo che scoppia di energia. La tristezza della discordia coniugale sulla faccia del figlio dislessico è lacerante, vivida. L'amicizia tra De Stefano e Moses è tratteggiata in modo meraviglioso. Sono dialoghi magistrali a portare avanti il romanzo, un romanzo notevole»Percival Everett

«Tutto ciò che accade accade senza che ce ne accorgiamo»

I De Stefano non hanno mai affrontato la crisi del loro matrimonio e la rottura arriva in un momento inaspettato: quando lui ha ottenuto l'incarico lavorativo che sognava e Emanuele, il figlio amatissimo, ha superato il trauma della dislessia. Per il mondo che li circonda i De Stefano sono una coppia ideale: belli, benestanti, di successo, e questa patina gli impedisce perfino di dire ai genitori di lei che è finita. I De Stefano passano il capodanno da loro, come separati in casa, a fingere sorrisi e futuro. De Stefano trova aiuto nell'italoamericano Moses, suo collega di lavoro e amico, che lo ospita a casa e gli dà conforto, e il loro rapporto si intensifica fino a mettere in luce che Moses non è l'uomo che sembra. Come tutti i personaggi del libro nasconde un segreto che lo stritola. Né Moses né i De Stefano però possono prevedere ciò che sta per succedere: una tragedia che capovolgerà ancora le loro vite.

Proposto per il Premio Strega 2020 da Silvio Perrella: «Propongo di candidare La casa mangia le parole di Leonardo G. Luccone (Ponte alle Grazie) al Premio Strega perché si tratta di un romanzo piuttosto singolare. Folto di pagine, innervato di utopie e tragedie, ricco di una scrittura spesso dialogante e polifonica, coraggioso nei temi, la sua singolarità è già coglibile dall’esergo scelto ad intonare il tutto: "Dobbiamo sempre dire la verità perché chi dovrebbe garantirci la verità ci racconta storielle consolatorie o ci sorride con la faccia da lieto fine". È una frase di Moses Sabatini, una persona in carne ed ossa che nel romanzo diventa un personaggio, affiancandosi ai colleghi della Bioambiente, la società che con lungimiranza dovrebbe progettare un tempo più decente per il domani. E tra i suoi colleghi figura anche l’ingegnere De Stefano, il quale vorrebbe separarsi dalla moglie, ma esita, esita; come esita la consorte, trascinandosi entrambi per le strade di una Roma smarrita. E nel frattempo il loro figlio Emanuele si scopre dislessico e deve affrontare un tragico e insieme poetico corpo a corpo con l’alfabeto. E mentre la pagine si accumulano il lettore viene introdotto sia nel mondo famigliare sia in quello lavorativo e sempre, sempre risuona implicita o esplicita la necessità di dire la verità. Ma chi saprà pronunciare le parole esatte senza inciampare negli ostacoli di un alfabeto beffardo e saltellante? Scritto al polo opposto della commedia, il romanzo di Luccone sviluppa con serietà e immaginosità i temi pressanti del presente e scortica a sangue vivo chi ci racconta storielle consolatorie. Non è usuale. E va preso in considerazione come tra i libri più originali e tragici della stagione.»