Cosa sarebbe Parigi senza gli ingressi alla metropolitana in stile art nouveau? Perché le strade di Londra erano rivestite di legno? Quali conquiste tecnologiche e quali conflitti si celano dietro a un selciato o a un lampione stradale? Dell'igiene di una società ci svela di più una fontana o un tombino? E ancora, che rapporto c'è fra un'ideologia politica e i pantaloni dell'omino del semaforo?
«Questa guida al vagabondaggio urbano consapevole si fonda su una ricchezza di aneddoti e una conoscenza profonda, davvero mirabile» – Frankfurter Allgemeine Zeitung
«Questo è uno di quei libri che ti fanno vedere il mondo con occhi diversi [...]. Pochi passi in città e Lampugnani costruisce nientemeno che un'iconologia della vita urbana, rendendo ciò che è familiare un po' meno innocuo di quanto possa sembrare a prima vista. [...] Sono domande che ci facciamo raramente, o che non ci siamo fatti mai, a maggior ragione le risposte sono ancora più straordinarie» – Peter Richter, Süddeutsche Zeitung
«Quando prendiamo in mano questo libro, ci rendiamo subito conto di quanto avessimo sentito la mancanza di un saggio del genere» – Bernhard Schulz, Der Tagesspiegel
«Queste microstorie si leggono con grande gusto. In modo preciso e accademico, eppure diretto e accessibile, Lampugnani scrive come nascono i piccoli oggetti urbani e svela il loro significato anche nei film e nella letteratura. Il lettore impara tantissimo» – Palle Petersen, Hochparterre
Gli elementi di arredo pubblico contraddistinguono gli spazi delle nostre città e ne determinano particolarità e fascino. Panchine, tombini, semafori, fontanelle, cabine telefoniche, marciapiedi, orinatoi, paracarri, targhe: sono tutti dettagli, spesso piccoli e trascurati, in grado di raccontare storie sorprendenti anche sulla cultura e la gente di un luogo.In questo saggio Vittorio Magnago Lampugnani, fra i massimi esperti internazionali di storia della città, ci porta in giro per l'Europa alla ricerca di oggetti universali che assumono, a livello locale, declinazioni uniche. Attraverso ventidue elementi d'arredo urbano, descritti con occhio curioso e attento, scopriamo angolature inedite su città che pensavamo di conoscere. Caratteri «tipici», di cui spesso ci si accorge solo quando vengono a mancare o a cambiare radicalmente, ad esempio con l'arrivo di nuove tecnologie. Cosa sarebbe Parigi senza gli ingressi alla metropolitana in stile art nouveau? Perché le strade di Londra erano rivestite di legno? Quali conquiste tecnologiche e quali conflitti si celano dietro a un selciato o a un lampione stradale? Dell'igiene di una società ci svela di più una fontana o un tombino? E ancora, che rapporto c'è fra un'ideologia politica e i pantaloni dell'omino del semaforo? Dopo questa incursione nella microstoria urbana, così densa di particolari esuberanti e inattesi, non potremo più guardare con gli stessi occhi la città in cui viviamo e che ogni giorno attraversiamo distratti.