Finalista al Premio Lattes Grinzane 2021
A dieci anni dal suo ultimo libro, Richard Russo, uno dei grandi protagonisti della scena letteraria americana contemporanea, Premio Pulitzer con Il declino dell’impero Whiting, torna con un romanzo potente, un’opera che indaga «il sottile equilibrio tra decisione e destino, scelta e fatalità» (Guardian).
«Le storie di Richard Russo narrano della follia umana in un tono di sardonica comprensione che, nell’edificio dello stile americano, lo colloca su un sofisticato piano, tra la complessità poetica di John Updike e lo sguardo gentile di Anne Tyler». - Guardian
«Richard Russo coglie gli attimi della metamorfosi, attraverso il modo in cui lo choc del 2016 si riverbera su sei amici, su una coppia, sul loro mondo. Una potente metafora di che cos'è accaduto in questi quattro anni» - la Lettura
«Un romanzo sull’amicizia maschile, sui padri e sui figli, sui conflitti sociali e sugli amori che durano una vita». - Kirkus Reviews
Alla fine degli anni Sessanta il Minerva, nel Connecticut, è all'apparenza un college in tutto simile alle università della West Coast, in cui infuria la rivolta studentesca. Come a Berkeley i ragazzi portano i capelli lunghi, jeans scoloriti e magliette psichedeliche. Nei dormitori fumano erba, ascoltando i Doors e i Buffalo Springfield. Il primo dicembre 1969, davanti a un minuscolo televisore in bianco e nero, in una stanza del college, tre di questi ragazzi, Lincoln Moser, Teddy Novak e Mickey Girardi, assistono, in trepida attesa, alla prima lotteria nazionale di reclutamento dei soldati che, estratti a sorte per giorno di nascita, vengono spediti in Vietnam. Come tutti quelli nati tra il 1944 e il 1950, i tre conoscono le possibilità che quel sorteggio riserva: morire di morte violenta in guerra, scappare in Canada o disertare e languire in una prigione degli Stati Uniti. Al Minerva, i ragazzi sono noti per il profondo legame esistente tra loro. Tre moschettieri diversi eppure indissolubilmente uniti: Lincoln Moser, cresciuto in Arizona, è tanto bello da essere soprannominato «Face man»; Teddy Novak, figlio unico di due insegnanti d'inglese, è minuto, poco atletico e dalle ossa sottili; Mickey Girardi, che proviene da un quartiere operaio famoso per i culturisti, le Harley e le feste etniche, è grande più o meno come un armadio a muro. Tre giovani moschettieri che, con il loro bellissimo d'Artagnan, Jacy Calloway, la ragazza della quale sono innamorati tutti e tre, formano un inseparabile e invidiato quartetto. La lotteria del destino è, tuttavia, in agguato, gravida, come sempre, di fatali e inarrestabili conseguenze. In un fine settimana del Memorial Day del 1971, sull'isola di Martha's Vineyard, dove i quattro amici si recano per trascorrere l'ultimo weekend prima della laurea, Jacy Calloway scompare. Svanita nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sè. Mickey per ritornare a quella misteriosa sparizione, quando, su invito di Lincoln, in un mite giorno di settembre, i tre si ritroveranno, ormai sessantenni, a Martha's Vineyard. In un crescendo di tensione e sospetti, rievocheranno ogni parola o gesto di quel fine settimana di quarantaquattro anni prima, ignari del fatto che non vi è nulla di più pericoloso che riportare in superficie ciò che si riteneva sepolto per sempre.