La scultura antica al Castello Sforzesco di Milano

Maria Teresa FiorioValerio Terraroli
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Editore: Skira
Collana: Guide
Codice EAN: 9788857206196
Anno edizione: 2010
Anno pubblicazione: 2010
Dati: 240 p.,libro
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Descrizione

Istituito all’inizio dell’Ottocento presso l’Accademia di Brera e trasferito nel 1897 nelle magnifiche sale poste al piano terra della Corte Ducale al Castello Sforzesco, il Museo d’Arte Antica è una delle più prestigiose istituzioni museali milanesi. Ospita infatti una delle maggiori raccolte di scultura esistente in Italia: circa quattrocento opere, databili tra il IV e il XVI secolo, in parte provenienti da ritrovamenti e salvataggi effettuati durante gli interventi di demolizione e di scavo compiuti tra Otto e Novecento nel centro di Milano, in parte frutto di lasciti e depositi, oppure di acquisti mirati, come nel caso della Pietà Rondanini di Michelangelo, acquistata dal Comune di Milano nel 1952 e diventata col tempo uno dei simboli non solo del Museo ma dell’intero patrimonio artistico della città.Posto in coda al percorso, che è organizzato secondo un ordine cronologico, il marmo michelangiolesco è preceduto da altri importanti monumenti, da statue e complessi decorativi, integri o frammentari, che delineano una storia della scultura lombarda e, insieme, della stessa città di Milano tra Medioevo e Rinascimento: dall’età tardoantica alla conquista dei Longobardi, dal periodo carolingio al libero comune, dalla signoria dei Visconti al ducato degli Sforza. Manufatti di autori ignoti si affiancano alle opere di vari protagonisti della scultura di questi secoli (da Wiligelmo a Bonino da Campione, da Giovanni di Balduccio a Jacopino da Tradate, da Agostino di Duccio a Bambaia, a Michelangelo), dando vita a un’orchestrazione di voci e di accenti di grande suggestione, esaltata dall’intimo dialogo che si viene a creare con la decorazione degli spazi espositivi, corrispondenti agli ambienti della cancelleria e alle sale di rappresentanza della corte sforzesca, tra cui spiccano la Cappella Ducale, capolavoro della pittura tardogotica lombarda, e la Sala delle Asse, che il genio di Leonardo da Vinci volle trasformare in un illusionistico padiglione arboreo destinato a celebrare i fasti del suo potente e colto mecenate, il duca di Milano Ludovico il Moro.