Finalista al Premio Campiello 2019. Finalista al Premio Napoli 2019.
Con uno sguardo che ricorda Saramago e Bolaño, Carnaio è un incubo di carne e soldi, la profezia di un mondo prossimo, in cui l'ultimo passo verso l'abisso è già alle nostre spalle.
«Carnaio riflette sul rapporto tra noi e loro. Tra noi, abitanti di un occidente meta e sogno di tanti, e loro, fuggitivi, i disperati che scappano da privazioni e violenze sperando in una vita migliore» - L'Osservatore Romano
«Giulio Cavalli gioca con il macabro e il grottesco, e immagina, impiegando anche il proprio talento di uomo di teatro, un porto investito da centinaia di migliaia di cadaveri di "stranieri". Che diventano una risorsa economica» - La Lettura
"DF è il centro del mondo che scivola verso l'orrore"
Giovanni Ventimiglia è un pescatore, da tutta la vita raccoglie nelle sue reti acciughe e granchi, anche se negli ultimi anni il mare è diventato avaro e sulla sua piccola nave non ha più un equipaggio. Il pesce lo vende nel mercato di DF, un paesino aggrappato alla costa come tanti, con un parroco che fa la predica ma va a puttane, un sindaco che è padre di sindaco, un'emittente locale che scalda i cuori delle casalinghe con il suo conduttore brizzolato. Ma un giorno di marzo Giovanni attraccando al pontile trova un cadavere, un uomo che in ammollo dev'essere stato per giorni, un ragazzo non di quelle parti, forse dell'Est o del Sud, uno di colore comunque. E dopo di lui, i ritrovamenti di cadaveri sbiaditi dall'acqua, tutti giovani, tutti neri si susseguono, senza che le autorità locali riescano a trovare un filo, cumuli di cadaveri da seppellire, identificare, gestire. E da DF chiedono aiuto, ma da Roma prendono tempo, impongono accertamenti, tanto che, per non venire sommersi, i cittadini saranno costretti a escogitare un sistema per affrontare l'emergenza, e poi nel tempo trasformarla in profitto.