Spezia. Calendario della città d'un tempo. 2025

Irene Giacché
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Editore: Giacché Edizioni
Codice EAN: 9788863821475
Anno edizione: 2024
Anno pubblicazione: 2024
Dati: 28 p., ill.
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Descrizione

Gli stabilimenti balneari d'un tempo sono i protagonisti del calendario, proposto nella consueta veste d'antàn, con foto d'epoca, in grande formato (aperto 30 x 60 verticale), le fasi lunari e ampio spazio per appunti. La copertina e l'inserto all'interno del calendario ci riportano al tempo in cui Spezia era rinomata per il suo mare. Da metà Ottocento infatti la città divenne meta apprezzata dei viaggiatori dell'epoca; aprirono nuovi alberghi, molti dei quali avevano un proprio stabilimento balneare. Tra fine Otto e primi Novecento numerosi stabilimenti sorgono sulla costa e si affiancano alle spiagge libere (e ai cantieri) già esistenti, a partire dal più antico "Selene", di cui riproduciamo un rarissimo "carnet di abbonamento" (1878). In tema di alberghi, l'elegante "Grand Hotel Spezia" della foto di novembre, era composto da tre palazzine e venne costruito nel 1875 da Agostino Chiappeti, già costruttore, assieme al padre, del Teatro Politeama. A giugno troviamo le mura del Castello com'erano prima dell'apertura della porta su via XXVII Marzo, con didascalia a cura dell'architetto Roberto Venturini che ne descrive funzioni ed elementi architettonici. Affascinanti sono i palazzi con le facciate decorate pubblicate, da quella in via Genova con un'elegante facciata dipinta a finto bugnato, alla facciata del palazzo di Corso Cavour di fine Ottocento, ricca di decorazioni a grottesche e raffiguranti figure femminili e putti tra le finestre. Nella città d'un tempo, oggi scomparsa, c'è anche una piazza Beverini appena rifatta; siamo nel 1911, la piazza è ariosa e circondata da grandi edifici, in primo piano, un gruppo di allegri bimbetti. Altri bimbi giocano in Viale Mazzini, con l'inconsueto fondale del Colle dei Cappuccini, in una Spezia di transizione come è quella della foto di febbraio in cui si intravede, alla Stazione, la struttura ottocentesca semicircolare per il ricovero dei vagoni, poi demolita. A ottobre siamo a Marola nel 1884 dove, tra i resti di San Gerolamo e il mare, c'è ancora la spiaggia. Il paese, scrive Gino Ragnetti, era un borgo fortificato, una specie di roccaforte con un'unica strada d'ingresso, mentre tutti gli altri accessi erano scalinate, come i "rompicollo". E non poteva mancare la "nuova" Spezia con una via XX Settembre in costruzione; in primo piano Palazzo Cozzani. E sulla via delle trasformazioni, come non ricordare l'inaugurazione della tramvia elettrica? Siamo nel 1902 e l'immagine ritrae l'evento che attirò la curiosità degli spezzini, assiepati in Via Chiodo. Le vetture, le "Helios Duplex" gialle, chiuse d'inverno e aperte d'estate, partono precedute da uno scampanellio di avviso. Ma altre "rivoluzioni" sono annunciate nella foto del mese di settembre con un incredibile incidente auto-moto in un Viale Amendola anni '60 quasi privo di traffico, su un pregiato pavé, oggi non più in sede, e sotto ai bei platani frondosi. Un evento che attira, come vediamo, un gran numero di curiosi.