Vincitore del National Book Award per la narrativa 2011
Questo libro è per Medea, che va incontro a Giasone tremante nel vento, per chi dopo la pioggia pesca a mani nude i girini nei fossi, per chi gioca a nascondino nelle stanze di vapore tra lenzuola stese ad asciugare, e per chi corre mano nella mano con suo fratello, ogni passo il balzo di un uccello che si alza in volo.
«A un primo livello, "Salvare le ossa" è la storia di una famiglia nera e povera alla vigilia del più devastante uragano nella storia degli Stati Uniti. A rendere il romanzo così potente, però, è il modo in cui Jesmyn Ward intreccia le passioni personali con la minaccia incombente nel Golfo del Messico, evocando l'amore e la disperazione di una tragedia. "Salvare le ossa" possiede già la bellezza di un classico» – The Washington Post
«Jesmyn Ward racconta come in un sogno. Un sogno reale: conturbante, vivido, e profondo come il mare» – The Times
Un uragano minaccia di colpire Bois Sauvage, Mississippi. In un avvallamento chiamato la Fossa, tra rottami, baracche e boschi, vivono Esch, i suoi fratelli e il padre. La famiglia cerca di prepararsi all'emergenza, ma tutti hanno altri pensieri: Skeetah deve assistere il suo pitbull da combattimento dopo il parto; Randall, quando non gioca a basket, si occupa del piccolo Junior; ed Esch, la protagonista, unica ragazzina in un mondo di uomini, legge la storia degli Argonauti, è innamorata di Manny, e scopre di essere incinta. Nei dodici giorni che scandiscono l'arrivo della tempesta, il legame tra i fratelli e la fiducia reciproca si rinsaldano, uniche luci nel buio della disgrazia incombente. Salvare le ossa racconta la vita di ogni giorno con la forza del mito, e celebra la lotta per l'amore a dispetto di qualunque destino, non importa quanto cieco e ostile. Con una lingua intensamente poetica, dove ogni parola brucia come una lacrima non versata, Jesmyn Ward ci trascina di pagina in pagina in un vortice di sole, vento, sangue e pioggia, lasciandoci, alla fine, commossi e senza respiro.